La festa di Gaultier per i suoi 50 anni di moda
L’enfant terrible della moda francese si ritira dalla scena fashion e saluta il suo pubblico con una grande sfilata-evento al Théatre de Chaillot portando in scena uno spettacolo di moda, punteggiato dalla presenza sui suoi amici di sempre. “Dopo 50 anni di carriera nella moda, è tempo di partire ma non è un addio. Il marchio continuerà senza di me. A livello personale ho tanti altri progetti da realizzare con il teatro e l’arte” (Giampietro Baudo – Parigi)
Tutto parte dai frames di “Qui êtes-vous, Polly Maggoo?“, la pellicola cult di William Klein, proiettata sul grande sipario del Theatre de Chaillot a Parigi. Un funeral fashion, nel più puro stile dell’enfant terrible della moda francese. Perché Jean-Paul Gaultier ha scelto di salutare così il suo pubblico con la solita irriverenza che ha caratterizzato tutta la sua carriera di moda. 50 anni tra atelier e passerelle, da festeggiare ma anche da utilizzare per salutare il fashion system e ritirarsi a vita privata. O non proprio. “Dopo 50 anni di carriera nella moda, è tempo di partire ma non è un addio. Il marchio continuerà senza di me. A livello personale ho tanti altri progetti da realizzare con il teatro e l’arte con il mio Freak Show!”, ha spiegato commosso dietro le quinte della sfilata. Che una sfilata proprio non lo è stata. Meglio un grande spettacolo, un evento sui generis. Iniziato con il funerale “fashion”, con tanto di balletto e cassa da morto con il seno appuntito, a prendere in giro quell’iconico reggiseno entrato nell’immaginario collettivo grazie ai costumi del Blonde ambition tour di Madonna, disegnati dallo stesso Gaultier. E il quadro funereo d’apertura ha lasciato spazio a un trionfo di colori e divertimenti con gli amici di sempre sul palcoscenico Da Amanda Lear a Rossy de Palma, da Mylene Farmer a Béatrice Dalle e Dita Von Teese, passando per alcune delle sue modelle iconiche, come Karlie Kloss, Coco Rocha, Erin O’Connor, Anna Cleveland, e alcune delle super-top del momento, come Gigi e Bella Hadid. In prima fila il gotha della moda, con Pierre Cardin, primo maestro di Gaultier, Kenzo Takada e Jean Charles de Castelbajac, ma anche Nicolas Ghesquière, che di Gaultier è stato allievo, o Isabel Marant e Clare Waight Keller di Givenchy. Ma anche Laetitia Casta, scoperta proprio da Gaultier, o Eva Herzigova. In passerella, tra performance e balletti, video proiezioni e immagini iconiche. “I temi che mi hanno ossessionato in questi 50 anni di moda e che mi hanno accompagnato fedelmente”, ha aggiunto il creativo oggi 67enne. “Il jeans, i corsetti, le righe marinare o l’androgino… Andando oltre i limiti. Quello che ho voluto per questo show è una celebrazione di ieri, di oggi ma soprattutto di domani. Credo davvero che oggi la moda debba cambiare. Ci sono troppi vestiti, troppi vestiti che non servono assolutamente a nulla. Non buttateli ma riciclateli! Un bell’abito è un abito che vive per sempre!”. E allora sotto i riflettori, c’è il suo mondo di ironia e sensualità, di irriverenza e provocazione ma anche di fanciullezza e naivitè, con un gusto perennemente cartoonish e pop. “Il mio lavoro è sempre stato quello di sentire quello che succede nella società”, ha aggiunto ancora Gaultier. “La moda è sempre in contatto con la vita e la realtà. E’ un’espressione della società contemporanea. Cosa riflette oggi? Una realtà complessa e caotica in cui la politica e le questioni ambientali sono essenziali”. Una realtà che Gaultier ha voglia di salutare e che ha salutato a suo modo. Accanto a Boy George nel grand finale sul palco, circondato dale modelle e dagli amici di sempre, correndo sulla passerelle come ha sempre fatto alla fine di ogni show. Ma soprattutto portato in trionfo dalle sue muse e dalle sue icone. Au revoir monsieur Gaultier, sei e resterai per sempre l’enfant terrible della moda parigina.
Corriere della Sera/Paola Pollo